Risposta: Il cumulo gratuito e il riscatto sono due istituti diversi.
Il riscatto di laurea e/o specializzazione è a pagamento (in via ordinaria o agevolata) e, una volta riscattati i periodi (anche solo alcuni anni o periodi), automaticamente i relativi contributi sono conteggiati ai fini della pensione (dia della decorrenza sia dell’importo).
Per accedere alla formulazione agevolata (a costo ridotto), è necessario che i periodi da riscattare ricadano nel sistema contributivo oppure, se i corsi si collano in una data antecedente al 1° gennaio 1996, si può accedere al riscatto agevolato di laurea e/o specializzazione a patto di optare per il ricalcolo contributivo della pensione.
Il cumulo gratuito dei contributi (comma 195 legge 232/2016), invece, consente (anche ai professionisti) di cumulare i contributi versati in diversi istituti previdenziali, come ad esempio quelli presso l’INPS e presso una cassa privata. I contributi versati in ogni singola gestione vengono valorizzati pro quota in base alle proprie regole e non sono previsti costi da sostenere. Ma per gli anni di specializzazione non è applicabile.
Ci sono infine altre opzioni esistenti, come la totalizzazione, che però riguarda periodi lavorativi (anche coincidenti) e che ha sempre il vantaggio di non prevedere alcuna spesa, però i contributi restano nelle rispettive gestioni, che poi calcoleranno la propria quota di pensione con proprie regole.
Neppure in questo caso è possibile ricorrervi per valorizzare gli anni di specializzazione, che in ultima analisi possono solo essere riscattati a pagamento.
NB: per i medici iscritti all’ENPAM subito dopo la laurea, in genere gli anni di specializzazione vengono in automatico coperti dalla “quota A” della pensione, facendo cumulo senza bisogno di riscatto.
Barbara Weisz