Risposte dell'esperto

Dichiarazione redditi omessa: come mettersi in regola?

Domanda: Mi sono reso conto di avere compilato la dichiarazione precompilata mod 730/22 ma di non averla trasmessa. Cosa fare per non incorrere in sanzioni? Il risultato della dichiarazione era un credito a mio favore.

Risposta: La dichiarazione dei redditi per l’anno d’imposta 2022 doveva essere presentata entro il 30 settembre 2023. Sono dunque ormai trascorsi i termini che consentivano di inviare una dichiarazione tardiva, fino a 90 giorni dalla scadenza del termine ordinario, superati i quali la dichiarazione si considera omessa.

In realtà, entro il 31 maggio 2024 è possibile anche accedere al ravvedimento speciale sulle vecchie dichiarazioni.  Entro tale data si possono ancora sanare le irregolarità fino alle dichiarazioni dello scorso, con il versamento di quanto dovuto per intero o la prima rata, pagando una sanzione del 5%.

Trascorso questo termine, si ricade nelle regole ordinarie. Che nel suo caso prevedono il ricorso al ravvedimento operoso. Con questa procedura, si deve comunque presentare la dichiarazione e poi versare anche le sanzioni del caso ma in misura ridotta, con gli eventuali interessi maturati.

La sanzione ordinaria per omessa dichiarazione va dal 120% al 240% dell’imposta dovuta, con un minimo di 250 euro, nei casi di 730 a debito. Nel suo caso il 730 era a credito, quindi scatta una sanzione fissa da 250 euro a mille euro.

Se la dichiarazione dei redditi viene comunque presentata entro la scadenza di quella dell’anno successivo (potrebbe essere il suo caso), la sanzione è dimezzata:  dal 60% al 120% delle imposte se a debito con un minimo di 200 euro, oppure da 150 a 500 euro se a credito.

La sanzione deve essere versata mediante modello F24 per via telematica indicando il codice tributo 8911.

C’è anche da segnalare che è appena stato approvato il decreto di riforma fiscale che revisiona il sistema sanzionatorio per le violazioni tributarie in un’ottica di maggiore proporzionalità, con effetti dal 1° settembre. Alla luce di questo complesso quadro normativo, è consigliabile rivolgersi ad un esperto della materia che la sappia guidare in modo tale da seguire la strada per lei più conveniente.

Per quanto riguarda il credito, infine, di norma la somma può essere richiesta a rimborso o utilizzata in compensazione per il pagamento di imposte future tramite modello F24.

Se il credito non è stato ancora utilizzato, è importante indicarlo correttamente nella dichiarazione integrativa per evitare la decadenza del diritto al rimborso. Nel suo caso, tuttavia, sono ormai scaduti i termini per l’integrativa e pertanto questa strada non è percorribile.

Risposta di Anna Fabi

 

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